Borgata Porta

Da Cap2.

BORGATA PORTA
(all’entrata del Castello)

Lasciata alle spalle l’ultima casa di Busolino, il viaggiatore che vuol raggiungere Salitto, percorrendo la via che attraversa le varie borgate, trova alla sua sinistra una strada che scende fino ad incrociare la provinciale SP29. Davanti a sé, invece, vede uno spiazzo, denominato “davanti San Rocco”, che lo porterà in una nuova borgata, chiamata “Porta”.

L’origine del nome di questa borgata è quasi ovvia, ma è doveroso ricordarla per coloro che non hanno conoscenza della storia di Olevano sul Tusciano, soprattutto di quella medioevale. Nel punto dove ora sorge questa borgata, un tempo c’era appunto la porta attraverso la quale si prendeva la strada che conduceva al Castello. Là vi era una guarnigione che doveva controllare e, all’occorrenza, difendere l’ingresso al castello; ovviamente vi si costruì qualche alloggiamento per i soldati e qualche abitazione per le famiglie ... nasceva così la borgata “Porta”.

Prima di entrare in questa nuova borgata, sulla destra, irriconoscibili per l’opera devastatrice del tempo, confusi e nascosti tra sterpi ed erbacce, si trovano i resti di un’antica cappella dedicata a San Rocco (da cui il nome “davanti San Rocco”, attribuito dalla gente a quel luogo). Probabilmente in origine era una cappella costruita, come tante altre, in occasione di un’epidemia di peste in quanto, come è noto, San Rocco è il santo protettore degli appestati. Essa è di dimensioni davvero ridotte (circa 3 metri per 2) ed ormai più niente la fa ritenere luogo di culto, anche se di un tempo remoto. Chi volesse notizie su questa cappella può consultare l’ottimo libro del Sac. Ernesto Iannone dal titolo “Olevano (Ricerche storiche e documenti)”, alla pag. 220 e seguenti.

Proprio davanti a questa cappella, la strada si biforca: la via di sinistra attraversa il cuore della borgata, l’altra la costeggia dal lato opposto, quello che rasenta il bosco ai piedi del monte Castello. Le due vie si incontrano un poco più avanti, in una piazzetta recentemente realizzata dall’amministrazione comunale. Questa opera è molto importante per la gente che abita nella borgata Porta perché fino a questo momento si era sempre sofferto per la ristrettezza di spazio. Ora, grazie all’iniziativa dell’amministrazione, esiste un posto dove ritrovarsi, dove parcheggiare un’automobile, dove prendere una boccata d’aria ... e valorizzare l’antica borgata Più avanti la stradina si allarga leggermente: di fronte si trova una fontana. Sul lato sinistro c’è un negozio di generi alimentari con a fianco una via che porta ancora sulla strada provinciale SP29. A destra della fontana, la via prosegue per attraversare le ultime case della borgata.

L’ultimo edificio della borgata Porta è ancora un luogo di culto, o meglio, quello che resta di un antico luogo di culto: i ruderi di Santa Sofia. Evidentemente in quella località c’era una chiesa (di cui sono ancora visibili alcuni resti) dedicata a quella santa. Usciti dalla borgata, proseguendo dritto si arriva a Salitto. Svoltando a destra e passando appunto davanti ai ruderi di “Santa Sofia”, ci si dirige, invece, verso Cannabosto; di qui, poi, si può andare sia al “Castello” sia alla grotta di San Michele.

La borgata Porta, per la sua vicinanza, è stata sempre molto legata a Salitto; i bambini, ad esempio, sono stati sempre iscritti presso la scuola elementare “Carlo Carucci” che appunto si trova in quella frazione, mentre la domenica (e nelle altre ricorrenze) la gente si reca a Messa nella sua chiesa di Santa Lucia.

Anche la borgata Porta, come tutte le altre, subì gravi molti danni durante il sisma del 1980, ma anch’essa lentamente si sta riprendendo ... (recente, ad esempio, la cappella di San Rocco, come si vede nella foto scattata dal nostro fotografo Luca) è stata finalmente restaurata.

E c’è da dire che, trovandosi vicino a Salitto, che è una frazione abbastanza grande, ed essendo praticamente priva di traffico e di smog, è sicuramente un posto dove poter vivere in assoluta tranquillità.

(di Capone Fernando)


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